10/03/2011

Notte

racconto, da "Anima umida"Search

A letto, sdraiato,
aspetto che la fata del sonno
sparga un po' della sua polvere magica su di me
per far sì che le poche ore che mi separano dal mattino
trascorrano in sogno
e che il sole, venendomi a svegliare,
mi trovi abbracciato a te
e decida di lasciar scorrere ancora qualche attimo di tenerezza,
prima di sfiorare le mie palpebre per il mio risveglio solitario.
Ma il sole, lo sai, è mio amico,
e se mi sveglia ha buoni motivi.
Lui sa che il mio sogno continua da sveglio,
e mi sveglia per continuare il sogno.
E io continuo a sognare,
e a stupirmi di ciò che sogno.
Sono un bambino,
che riesce a stringere tra le dita l'arcobaleno;
e poi sono un'onda,
mare che si sporge sul mare, bagnandosi di cielo;
eccomi leggero come l'aria,
tanto da poter volare insieme ai gabbiani;
e ancora, sono abbracciato stretto stretto a te, e ci baciamo.
Ed è sul sogno più bello
che la fata del sonno giunge dalle mie parti.
Sole, bussa prima di entrare:
la mia piccolina dorme tra le mie braccia.

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