05/04/2011

Isole

racconto, da "Perche' no?"Search

La mia casa è un'isola. I venti la attraversano impetuosi, dando ad ogni cosa, ad ogni momento, un nuovo posto, dove comunque io saprò trovarla a colpo sicuro, perché anche io, sballottato dal vento, ho un posto nuovo per ogni istante che si consuma, ed un posto nuovo per ogni istante che nasce. Così, la mia memoria si compone di istanti e di luoghi, di luoghi e di istanti, che posso pensare separati o a coppie: nella mia clessidra racchiudo granelli di sabbia che ho calpestato, la mia carta geografica è il mio calendario, e so riconoscere ogni granello, e so riconoscere ogni minuto.
Capita che il vento si porti via anche la mia isola, ma la nuova dimora è un'isola che racchiude la precedente, perché la mia isola sono io, ed io sono la mia isola.
Ma la vecchia isola continua a vivere, ed io continuo a vivere in essa, io sono anche ciò che ero prima che il vento mi portasse via, e continuo ad esserlo dopo che l'ha fatto, cosicché mi ritrovo ad essere in più di uno: ma ognuno di me riconosce ogni granello di sabbia della propria clessidra e di quelle degli altri, ed ognuno di me si sa orientare in tutte le carte geografiche che mi sono costruito.
Un giorno, decisi di spargere al vento i granelli di una delle mie clessidre, e distrussi la carta geografica d quei minuti, di quelle ore, di quegli anni...
Passarono dei luoghi, visitai altri tempi, e mi incontrai: avevo con me una clessidra, che tra i suoi granelli contava quelli dispersi al vento, che in una delle mie isole avevo raccolto ad uno ad uno per restituirmeli, quando fosse venuto il momento.
Ora so che non mi vorrò mai più separare da ogni singolo granello, da ogni singolo, apparentemente insignificante, puntino della mia mappa, per nessun motivo: è faticoso ricercarli a chissà quante isole di distanza, e chissà se me li riporterei sempre indietro al momento giusto! Meglio averli qui, davanti agli occhi, sempre, per vederli cambiare colore, per vederli mescolarsi con i nuovi a creare sempre nuove sensazioni, per vederli appannarsi e diventare quasi trasparenti, per poi, solo perché avvicinati ad altri, riacquistare i toni accesi delle origini, o altre imprevedibili sfumature...
Ma, a volte, qualcuno di me sparisce, lontano, introvabile, e non sono stato io a svuotare la clessidra: vi giuro, è veramente dura rintracciare i granelli ad uno ad uno, e spesso la mappa risulta incompleta.

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